Scuola

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LE PREMESSE
 
Il tema della formazione del management delle imprese sociali, dev’essere trattato ed opportunamente contestualizzato avendo come riferimento un orizzonte che comprenda entrambi i termini di “impresa” e di “sociale”. E’ necessario cioè partire dall’identità organizzativa dell’impresa sociale che risulta, in quest’ambito, un fattore distintivo forte, ovvero una “risorsa strategica specifica”, fonte di evoluzioni originali e di adattamento alle esigenze ambientali che sottolineano in primo luogo il concetto di responsabilità e di performance sociale in relazione allo sviluppo gestionale e organizzativo. Entro tale contesto l'operatore di cooperativa, ai diversi livelli, dev’essere capace di portare a compimento processi decisionali complessi costruendo il consenso attraverso processi di inclusione di differenti attori collocati, spesso in maniera frammentata, sia dentro che fuori dai confini dell’organizzazione ad es. i partner di progetto/attività e i clienti/committenti. 
Ne consegue sia la necessità di essere un negoziatore integrativo in grado di soddisfare il bisogno di espressione delle persone, sia di promuovere relazioni gratificanti fra individui e i contenuti intrinseci del lavoro capaci di motivare l’azione, sia infine l’esigenza di sviluppare procedure e metodi di lavoro rigorosi orientati in modo da poter raggiungere gli obiettivi di sviluppo.
 
LA PROPOSTA FORMATIVA DELLA SCUOLA DI IMPRESA SOCIALE
 
L’esperienza d’aula ci ha suggerito di proporre un’offerta flessibile di percorsi formativi, che siano in grado di rispondere al meglio ai bisogni di apprendimento delle cooperative e dei partecipanti. 
All'inizio di ogni percorso oltre ad una apertura "istituzionale", viene stipulato con il Coordinatore uno specifico patto formativo, che si orienterà ad indagare le attese di apprendimento dei partecipanti, a mettere in comune le risorse del gruppo, a condividere il senso e l’identificazione dei contenuti di approfondimento secondo un pattern di riferimento, le caratteristiche, lo sviluppo del percorso, il modello di apprendimento e le competenze che i partecipanti acquisiranno in uscita dallo stesso percorso. Solo dopo aver concluso il patto formativo verrà predisposto e inviato ai partecipanti il programma formativo dettagliato e definitivo.
 
LE CARATTERISTICHE DEI PERCORSI FORMATIVI
 
I percorsi formativ proposti si caratterizzano per:
• L’attenzione al setting formativo: cioè attenzione tra ciò che avviene “qui e ora” in aula (a partire dall’esperienza passata) e dove si desidera arrivare, in pratica al “la e allora”;
• L’attenzione all’impianto narrativo del set: si tratta in sostanza di generare processi di crescita e di apprendimento informale a partire dalla narrazione di storie/esperienze personali, di produzione di significati condivisi;
• La cura della valenza culturale dell’ambito formativo: in altre parole condividere nel gruppo formativo una ricerca che sia un “sapere” e fare in modo che questo sapere sia “tematizzato” (precisato, recuperato, individuato da parole chiavi, …);
• La cura del processo di cambiamento e la ridefinizione della propria esperienza attraverso momenti di contestualizzazione delle nuove conoscenze nella propria realtà, sicché si possa favorire lo sviluppo di nuove capacità gestionali e nuove modalità operative;
• La produzione di materiali e strumenti specifici, collegati ai bisogni e alle necessità della cooperativa/cooperative coinvolte.
 
LA METODOLOGIA DIDATTICA
 
All’interno dei criteri base stabiliti dal percorso formativo, si cercherà di favorire una comunicazione in cui l’esperienza dei partecipanti sia messa a confronto con la riflessione concettuale. Si lavorerà su materiali e/o situazioni presenti all’esperienza dei partecipanti.
I criteri di base dell’intervento formativo si orienteranno verso:
a. un intreccio di riflessione concettuale con l’ esperienza;
b. l’impostazione del percorso formativo con situazioni di lavoro a partire dal contributo di conoscenza e di esperienza dei partecipanti; il lavoro si caratterizzerà per una forte comunicazione interattiva tra partecipanti e docenti/esperti;
c. l’utilizzo di diverse tecniche didattiche e di attivazione nei sottogruppi;
d. Le riflessioni sul percorso, osservabile come circuito di miglioramento replicabile in situazioni concrete.
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